Come pagare l'imposta di registro annualità successive?

Come pagare l'imposta di registro annualità successive?

Tra le tante tasse da pagare per un contratto di locazione, ecco che può essere utile sapere come pagare l’imposta di registro per le annualità successive

Per poter registrare un contratto d’affitto all’Agenzia delle Entrate, è necessario dover pagare delle imposte per la registrazione dell’atto. Le quali variano in base alla tipologia di contratto concordata e ad altri fattori che ne determinano le caratteristiche. Se non si prevede di pagare le imposte di registro tutte in una volta, durante la prima stipula di contratto, è necessario effettuare il pagamento dell’imposta di registro annualità successive, ogni anno appunto, entro 30 giorni dalla scadenza precedente. 

Non sempre è necessario pagare l’imposta di registro, né all'inizio, né per le annualità successive. Questo dipende dal metodo scelto dal locatore, con il quale preferisce adempiere ai suoi doveri fiscali, pagando le tasse tramite il regime fiscale ordinario o tramite il regime fiscale a cedolare secca. 

Se il locatore si avvale del regime ordinario per il pagamento delle tasse, durante la sottoscrizione del contratto di locazione, dovrà pagare l’imposta di registro, anche per le annualità successive, pari al 2% del canone pattuito, moltiplicato per gli anni di durata del contratto stesso. Nel caso di cedolare secca, non è necessario pagare nessuna imposta di registro, nemmeno per le annualità successive. 

In questo articolo, vedremo come poter pagare l’imposta di registro annualità successive, partendo dal calcolo da fare e scoprendo il metodo adatto per effettuare tale pagamento. 

Come si calcola l'imposta di registro

Vediamo come si calcola l’imposta di registro annualità successive, visto che ci possono essere delle differenze sostanziali, principalmente in base alla tipologia di contratto di locazione stabilita. Ricordiamo che la rata dell’imposta di registro annualità successive, sarà sempre di pari importo della prima imposta, pagata in fase di stipula di contratto.

Esiste una quota minima destinata all’imposta di registro annualità successive, che non deve mai essere inferiore a 67,00 euro/anno

La tassazione ordinaria dell'imposta di registro annualità successiva, cambia in base a delle variabili, facciamo un riassunto:

  • tassazione base pari al 2% sul canone;
  • tassazione che si abbassa al 1%,sul canone, per soggetti passivi di iva;
  • tassazione del 0,5% sul canone, per affitti di fondo rustico.

Come specificato in precedenza, la tassa calcolata per l’imposta di registro annualità successive, va calcolata inoltre per ogni anno di affitto stabilito. Questo tempo varia in base alla tipologia di contratto di locazione scelto. Un contratto di locazione a canone libero dura 4+4 anni, mentre il contratto di locazione concordato stabilisce un accordo di 3+2. Ancora, un contratto transitorio ha una durata che varia dai 30 giorni a 18 mesi massimo e quello dedicato esclusivamente agli studenti, si prolunga dai 6 mesi ai 3 anni. 

Pertanto, la percentuale di tassazione dell’imposta di registro annualità successive, va moltiplicata in base agli anni di affitto, stabiliti dal contratto specifico.

Ipotizziamo un contratto per studenti universitari per una durata di 3 anni, con un canone pattuito di 300,00 euro al mese. In questo caso, l’imposta di registro annualità successive viene determinata in base al seguente calcolo: tassazione pari al 2% sul canone, da moltiplicare per gli anni complessivi di affitto. Pertanto avremo 72,00 euro ( 2% di 300,00 euro = 6,00 euro x 12) di imposta di registro da pagare per ogni anno di contratto di affitto stabilito. 

È possibile evitare di pagare l’imposta di registro annualità successive, se si decide di pagare tutta la tassa complessiva, in questo caso 216,00 euro, in una volta sola, alla sottoscrizione del contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate.

Servizi telematici Agenzia delle Entrate o modello F24

Tra le diverse possibilità di registrazione di un contratto di locazione e del pagamento dell’imposta di registro annualità successive, ecco che la modalità per farlo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate è di certo molto comoda e diretta. 

Permette di risparmiare tempo, soprattutto se si è abbastanza pratici con l’utilizzo dei portali di riferimento. Il portale online dell’Agenzia delle Entrate è molto pratico e intuitivo, permette di registrare direttamente i contratti e di pagare l’imposta di registro annualità successiva, dovuta fino allo scadere dei termini di contratto, tramite all’apposito modello F24 Elide. Questo modello di pagamento è lo stesso utilizzato per poter pagare le tasse, calcolate tramite il regime a cedolare secca. 

Il modello F24 Elide può essere compilato non solo con cartaceo ma anche in via telematica. Per poter effettuare online il saldo annuale dell’imposta di registro del contratto di locazione, è necessario avere un account abilitato che permette di svolgere tutte le azioni consentite a per effettuare il versamento dell’imposta di registro annualità successive, nonché di altre tasse dovute, in fase di registrazione del contratto.

Per mezzo della compilazione corretta del modello F24 Elide, è possibile, quindi, pagare in tutta sicurezza e velocità, la tassa dell’imposta di registro annualità successive, inserendo un codice apposito identificativo della tipologia di tassa pagata. Il saldo in questione può essere effettuato quindi tramite addebito in conto corrente, con scadenza massima di 30 giorni, in base al pagamento effettuato, correttamente, durante l’anno precedente.

Nel caso di proprietari o di agenti immobiliari che hanno un numero superiore ai 10 immobili, è obbligatorio dover utilizzare i servizi telematici per poter pagare l’imposta di registro annualità successive. Ma anche per effettuare le registrazioni varie dei contratti di locazione. Per i proprietari di un numero inferiore di immobili, c’è la possibilità, invece, di pagare l’imposta di registro annualità successive, tramite un intermediario immobiliare o pressi gli uffici fisici dell’Agenzia delle Entrate. 


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