Il proprietario può entrare in casa?

Il proprietario può entrare in casa?

In questo articolo vedremo quando il proprietario può entrare in casa, una situazione che è bene mettere in chiaro, per escludere qualsiasi dubbio. Essere padrone di un immobile messo in affitto a terzi, non permette di poter disporre dei locali a piacimento. Infatti, ci sono delle regole da rispettare che il proprietario e l’inquilino devono conoscere, per essere consapevoli e comportarsi nel modo corretto.

Il proprietario dell’appartamento, tramite il contratto d’affitto stipulato, dichiara e conferma il passaggio di possesso momentaneo dell’immobile all'inquilino. Di conseguenza, è il locatario la persona che può permettere al proprietario di entrare o meno nell’appartamento. 

Ma ci sono dei casi eccezionali o urgenti che permettono al proprietario di entrare in casa, anche se messa in affitto a terzi. Di seguito scopriremo infatti le situazioni e le modalità che concedono di effettuare delle visite all’immobile. 

Ricordiamo che i diritti di occupazione dell’immobile sono ceduti dal proprietario all’inquilino, tramite il contratto di locazione, ed entrambi devono rispettare obblighi e doveri uno verso l’altro. Pertanto, il proprietario non può entrare nell’abitazione se non è stato espressamente concesso e stabilito anche dal contratto.

Di seguito vediamo quando e come il proprietario può entrare nei locali messi in affitto e come è bene comportarsi se dovesse venire ostacolato.

Come regolare le visite del proprietario

Scopriamo come regolare le visite del proprietario presso l’appartamento affittato a terzi. 

Innanzitutto è bene fare le seguenti precisazioni che mettono in chiaro la posizione del proprietario e dell’inquilino rispetto all’immobile, soggetto a contratto di locazione, sottoscritto e registrato all’Agenzia delle Entrate: 

  • tramite il contratto di affitto, il proprietario perdere il diritto al libero possesso e godimento dell’immobile;
  • inquilino diventa possessore e può godere, in base ai termini stabiliti, dell’uso dell'appartamento;
  • per il proprietario c’è il divieto di poter entrare liberamente in casa, se non su permesso dell’inquilino;
  • devono essere indicate le clausole che permettono al proprietario di entrare in casa in casi particolari e prestabiliti.

Se il proprietario dovesse avere le chiavi dell’immobile, non può assolutamente entrare a suo piacimento in casa dell’inquilino, in quanto rischia il reato di violazione di domicilio. Ma, tramite appunto delle clausole stabilite e concordate tra le parti, il proprietario può entrare in casa dell’inquilino periodicamente (es. una volta l’anno) per verificare lo stato dell’immobile, ma in presenza e in accordo del locatario.

Inoltre ci sono delle situazioni particolari, o di primaria urgenza, che permettono invece al proprietario di entrare in casa, anche senza autorizzazione. Come quando ci sono pericoli imminenti che possono mettere a repentaglio la vita e la salute di persone o il rischio di danni ai locali.

In generale, il proprietario può entrare in casa in base agli accordi presi formalmente tra le parti e previa presenza e autorizzazione dell’inquilino.

Per il proprietario è bene garantirsi una clausola nel contratto che permetta la visita dell’immobile, messo a disposizione all’inquilino. Ci possono essere delle situazioni per le quali sia necessaria la visita all’appartamento ed è bene venga concessa e confermata dal conduttore del contratto (inquilino). 

Come, per esempio, la necessità di far vedere la casa a dei possibili acquirenti, interessati all’immobile. L’inquilino dovrà accettare, dando disponibilità in base alle sue personali esigenze, in quanto, anche lui stesso, deve essere tutelato della privacy nella casa in cui sta abitando momentaneamente. 

Cosa accade se si ostacolano le visite

Può capitare invece che l’inquilino nega al proprietario di entrare in casa, anche quando ne avrebbe formalmente diritto. Ecco cosa accade se si ostacolano le visite nei casi in cui dovrebbero essere concesse: se da contratto è stato previsto il diritto al proprietario di poter entrare in casa per motivi validi e concordati, l’inquilino risulta inadempiente rispetto agli accordi sottoscritti nel contratto d’affitto. 


Per questo motivo, se ostacola la visita all’appartamento al proprietario senza validi motivi, l’inquilino è responsabile del danno che sta causando. E, non avendo concesso una prestazione dovuta, diventa inadempiente, pertanto perseguibile. Infatti, anche la Suprema Corte di Cassazione conferma e stabilisce che questo comportamento viola la legge.

Per questo motivo, il proprietario che non può entrare in casa nonostante ne abbia diritto secondo in termini stabiliti dal contratto, può agire per vie giudiziarie e far avviare una causa civile. 

Il comportamento illegittimo dell’inquilino può provocare una o più di queste conseguenze:
 

  • essere condannato a concedere l’accesso all'appartamento come previsto contrattualmente;
  • obbligato a recedere dal contratto d’affitto nell’immediato, a causa della sua inadempienza, che può portare una grave perdita al proprietario, come la non vendita dell’immobile;
  • costretto a un risarcimento dei danni subiti dal proprietario, calcolato in base al procedimento che stabilisce il valore della perdita avuta.

Pensando a dei comportamenti consoni e dettati dal buon senso, è chiaro che situazioni estreme come queste descritte possono essere assolutamente evitate. In quanto, non dovrebbe esserci nessun tipo di problema se il proprietario chiede di poter visitare annualmente l’immobile o di poterlo mostrare a dei possibili acquirenti.

Allo stesso modo l’inquilino ha il diritto di vivere nella sua abitazione, anche se momentanea, in modo agevole e nel rispetto della propria privacy. Per questo, alla base di un buon rapporto tra le parti, è bene instaurare un rapporto di fiducia e di dialogo, tale da poter gestire, nel rispetto di entrambi, le visite dell’immobile, qualsiasi sia il motivo.

La soluzione concreta è quella di stabilire delle clausole, in accordo tra le parti, che permettano al proprietario di entrare in casa. Garantendo però la giusta discrezione all’inquilino, evitando accordi che prevedano continue incursioni, bensì visite che abbiamo uno scopo veramente significativo. 


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