Quanto si guadagna ad affittare casa?

Quanto si guadagna ad affittare casa?

Per calcolare quanto si guadagna ad affittare casa è necessario tenere conto dell’importo complessivo del canone lordo, delle tasse e delle spese, per ottenere un importo netto all’anno.

Affittare casa per il proprietario, significa percepire un canone di locazione pagato dall’inquilino mensilmente: da questo importo, per arrivare ad un guadagno netto all’anno, si devono sottrarre le tasse e le spese previste.

Il punto di partenza è conoscere e calcolare le spese preventivabili ed evitare quelle impreviste.

Affidarsi ad una consulenza specializzata, significa usufruire di servizi per ottenere un guadagno netto all’anno vantaggioso per il proprietario ed evitare perdite derivanti da tasse e spese impreviste. Per il proprietario, significa anche essere sollevato da adempimenti burocratici complessi e difficili da concludere. Ad esempio, nel caso di una spesa imprevista, spesso il proprietario entra in conflitto con l’inquilino per determinare a chi spetta pagare cosa. 

L’Advisor è il professionista che lavora per il proprietario, ad esempio, consiglia la tipologia di contratto più adatto ed in linea con le sue esigenze, definendo clausole specifiche e chiare, con l’obiettivo di calcolare, in modo preciso, quanto si guadagna ad affittare la propria casa. 

Inoltre, usufruendo dei servizi offerti dalla nostra consulenza mirata e specializzata, si possono verificare e quantificare le tasse e le spese, evitando quelle impreviste, oggetto di preoccupazione per il proprietario.

Vediamo, nello specifico, le variabili che concorrono al calcolo del netto all’anno.

Lordo

Il canone di locazione lordo è l’importo che il proprietario riceve mensilmente dall’inquilino per l’affitto della casa. 

Il calcolo del canone di locazione lordo deriva dalla tipologia di contratto prescelta.

Nel contratto di anni 3+2 a canone concordato, l’importo del canone di locazione è stabilito dagli accordi raggiunti a livello locale dalle organizzazioni sindacali più rappresentative di proprietari e inquilini. Questo consente di scegliere il regime di tassazione del canone tra quello ordinario IRPEF e quello della cedolare secca agevolata.

Inoltre, per calcolare il canone concordato di un contratto d'affitto 3+2 si valutano, i mq della casa, la classificazione dell’alloggio tipo, l’ubicazione, la presenza di eventuali servizi accessori (come un posto auto) e di eventuali servizi tecnici (come i condizionatori).

Stipulare un contratto d'affitto 3+2 a canone concordato potrebbe risultare una scelta vantaggiosa sia per i proprietari che per gli inquilini poiché beneficiano di agevolazioni fiscali. 

Nel contratto di anni 4+4 a canone libero, l’importo del canone di locazione è stabilito in modo completamente autonomo dal proprietario. Questo consente di scegliere il regime di tassazione del canone tra quello ordinario IRPEF e quello della cedolare secca. La corretta scelta della tipologia di contratto è determinante per massimizzare il profitto.

Il canone di locazione percepito dal proprietario per l’affitto di casa, per legge, è considerato un reddito e, di conseguenza, soggetto a dichiarazione e tassazione.

Affrontiamo, di seguito, la questione tasse e spese.

Tasse e spese

Individuare quali sono le tasse e le spese che concorrono al netto dell’anno, è fondamentale per il proprietario che vuole capire quanto si guadagna nell’affittare casa. Capire qual è la migliore tassazione da applicare al canone, significa massimizzare il guadagno che deriva dall’affittare casa.

La tassazione ordinaria, prevede che la quota del canone di locazione ricevuta dal proprietario, si cumuli agli altri redditi percepiti e sia sottoposta a tassazione IRPEF ovvero l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.

Dal 1° gennaio 2022, con la nuova legge di Bilancio, sono state definite le nuove aliquote e i nuovi scaglioni di reddito dell’IRPEF. In pratica, maggiore è l’aliquota IRPEF del proprietario, maggiore è la tassazione prevista ed applicata al canone di locazione percepito.

Nell’affittare casa in regime ordinario, il proprietario deve valutare e prendere in considerazione, la mole di adempimenti necessari per evitare problematiche fiscali.

È fondamentale essere affiancati da Advisor professionisti esperti, per preventivare le tasse da pagare quando si decide di affittare casa.

La tassazione a cedolare secca, prevede che la quota del canone di locazione non si cumuli con altri redditi percepiti ma sostanzialmente viene tassato il singolo contratto di locazione. Le tasse da pagare, vengono determinate tramite un’imposta sostitutiva, a seconda della tipologia contrattuale scelta: 21 per cento se il contratto è a canone libero, oppure 10 per cento se il contratto è a canone concordato.

Altre tasse previste, nel caso di tassazione ordinaria, sono:

-   un’imposta di registro pari al 2% del canone annuo pattuito, da pagare in fase di registrazione del contratto, da moltiplicare per gli anni di durata del contratto di locazione e da versare in un'unica soluzione anticipata;

-   una marca da bollo da 16 euro, da applicare al contratto di locazione stipulato in 4 pagine e sviluppato in 100 righe, pronto per la registrazione.

Nel caso di tassazione a cedolare secca, le spese sopra descritte non sono dovute.

Il contratto di locazione prescelto, consente di stabilire chi deve pagare le spese.

Nel caso di spese condominiali, se non pattuite in sede di firma di contratto, sono stabilite per legge e così ripartite: al conduttore spettano le ordinarie e al locatore le straordinarie.

Essere seguiti da consulenti specializzati, significa avere a disposizione una figura esperta e professionale come l’Advisor che, nel caso di una spesa imprevista, oggetto di conflitto tra proprietario e inquilino, prende in carico e risolve il problema in maniera tempestiva e positiva.

Netto all'anno

Per conoscere l’importo netto all’anno, oltre alle tasse e alle spese che gravano direttamente sul contratto di affitto e sul canone percepito, il proprietario deve pagare l’IMU ovvero Imposta Municipale Unica, che è obbligatoriamente a suo carico.

Inoltre, a seconda della durata del contratto di locazione, sul netto all’anno, ricade anche la TARI, la tassa comunale sui rifiuti, che si applica nel caso di affitti con durata inferiore a 6 mesi. In tutti gli altri casi, ovvero quando la durata del contratto di locazione è superiore a 6 mesi, il pagamento della TARI spetta all’inquilino.

L’obiettivo di affittare una casa deve essere quello di ottimizzare le spese, mantenere l’immobile e trarne un profitto. Conoscere e valutare i pro e i contro, è fondamentale per ottenere un bilancio positivo tra entrate, ovvero il canone di locazione mensile, e le uscite, ovvero le tasse e le spese, per arrivare ad un netto all’anno che possa soddisfare il proprietario.

Affidarsi ad un professionista Semplificaffitto, significa farsi guidare nella scelta di contratto più vantaggiosa, per usufruire di tutti i benefici fiscali, evitare il problema delle spese impreviste e ottenere un netto all’anno proficuo.


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